Ora bando alle ciance. Fa caldo e la testa si rifiuta di ragionare*, quindi vengo subito al sodo: amiche e soprattutto massaie all’ascolto, aiutatemi. O come amava dire Beppe Grillo ai tempi del governo Craxi: abbiate pietà. Non so voi, ma io non riesco a recarmi al negozio di fruttaeverdura a cuor leggero, senza cioè fare pensieri altamente impuri sulla varia mercanzia esposta. Prendiamo un esempio pratico: i cetrioli**. Ne trovo sempre una grande varietà, lunghi, sottili, grossi e corti, spessi e diritti, affusolati, ricurvi, storti, sghembi, e chi più ne ha più ne metta. Di solito inizio a sceglierli con lo sguardo e poi, afferrandoli uno a uno, continuo il lavoro di selezione con le mani, palpandoli bene da cima a fondo, e immaginandoli in chissà quale succulenta insalata.
Insomma, ci siamo capite.
Il problema di base è che l’istinto mi porterebbe a scegliere solo le taglie XL (e chi di noi non lo farebbe? Non nascondiamoci dietro a un dito…è proprio il caso di dirlo), ma a ben guardare le taglie forti nascondono degli imperdonabili difetti, come ad esempio la facilità nell’ammosciarsi, talvolta anche il gusto un po’ insipido, e se devo dirla tutta, l’eccessiva sicumera del “portatore sano” di cotanta verdura, che quindi, fiero del regalo avuto da madre natura, si atteggia un po’ a re della tavola trascurando altre pietanze basilari, contorni, spezie e condimenti*** che ben s’accompagnano al cetriolo. Quindi, sfatato il mito del “grosso è bello” a tutti i costi, passiamo alle sfumature.
Chessò, la forma. Quello svirgolato all’insù può dare grosse soddisfazioni, poiché va a stimolare il punto G****. O magari quello non lunghissimo ma con un buon diametro può provocare, durante la penetrazione, l’orgasmo esterno (o clitorideo, che dir si voglia). Oppure quello di medie dimensioni, anche medio piccole, riesce a soddisfare le donne non particolarmente dotate senza causare dolore o lacerazione.
Oppure, il colore. Ho delle amiche buongustaie ( e razziste) che lo prediligono nero. E’ più grosso, dicono, e si muovono sopra di te al ritmo di un canto tribale mai ascoltato prima. A sentirle cosi’ prese verrebbe voglia di provare, ma “non sono razzista, le razze le amo tutte”.*****
Una volta ho pure conosciuto una tizia appassionata di cetriolini orientali tendenti al giallo.
“Ce l’hanno piccolo- ricordo che mi disse- ma usano le mani e le dita così divinamente da farti entrare in estasi”. Bella storia. L’importante è crederci, e lasciarsi andare. Perché alla fin fine, è vero che contano le dimensioni, ma è pur altrettanto sacrosanto che ogni donna può “accogliere” in maniera soggettiva. Per farla breve, il segreto di una buona intesa sessuale, a mio avviso, oltre al dialogo e alla capacità di lasciarsi andare, sta nell’incastro. Una pura questione anatomica.
Personalmente, durante questi ginecei a tema vegetariano, mi diverte molto la presenza maschile e soprattutto i loro interventi del tipo: “ma dai, la media nazionale e’ 15 cm” (ci trasferiamo in Africa?), oppure “quel che conta e’ saperlo usare “ (cosa vorresti dire, di grazia, che ce l’hai piccolo?), o ancora: “ho visto quelli dei miei amici, sono tutti meno dotati di me” (l’importante e’ sbaragliare la concorrenza…e poi, di grazia, sotto le docce vi guardate sempre e solo LI’?).
Per finire, maschi all’ascolto, una curiosita’: ma quando parlate di gnocca siete cosi’ leziosi nei particolari? Avete mica mai analizzato forme colori dimensioni e gusto dei seni femminili?
Cosi’, per sapere. A voi l’ardua (e ardita) sentenza.
Con affetto….
L.
*sulle cose utili e pratiche, ovviamente. Mentre su quelle inutili è sempre lì che elucubra, elucubra…ma che mai avrà da elucubrare? E soprattutto, chi mai sarà quel genio che ha inventato un verbo così impronunciabile come “elucubrare”? Io per assonanza lo confondo a volte con “eiaculare”…stai avvedere che c’e’ qualche collegamento intrinseco di cui non sono al corrente…misteri della lingua.
** e qui i rischio di tagliar fuori le affezionate fans di banane, carote e cilindrume vario, ma cheddevofà, i gusti son gusti…
*** traduco per gli uomini all’ascolto: simpatica metafora che sta per PRELIMINARI, “dettaglio” fondamentale del rapporto sessuale, almeno per le vostre partners.
****ebbene sì, il punto G esiste e ne siamo tutte dotate, la sua stimolazione è causa dell’orgasmo interno (o vaginale), quindi armatevi di pazienza ed esploratevi a fondo. O al limite fate esplorare al vostro partner, che ne sarà ben contento.
*****citazione colta (da Ionesco, se non erro) che mi piace un casino, anche se non l’ho mai capita. Qualcuno me la spiega?
Insomma, ci siamo capite.
Il problema di base è che l’istinto mi porterebbe a scegliere solo le taglie XL (e chi di noi non lo farebbe? Non nascondiamoci dietro a un dito…è proprio il caso di dirlo), ma a ben guardare le taglie forti nascondono degli imperdonabili difetti, come ad esempio la facilità nell’ammosciarsi, talvolta anche il gusto un po’ insipido, e se devo dirla tutta, l’eccessiva sicumera del “portatore sano” di cotanta verdura, che quindi, fiero del regalo avuto da madre natura, si atteggia un po’ a re della tavola trascurando altre pietanze basilari, contorni, spezie e condimenti*** che ben s’accompagnano al cetriolo. Quindi, sfatato il mito del “grosso è bello” a tutti i costi, passiamo alle sfumature.
Chessò, la forma. Quello svirgolato all’insù può dare grosse soddisfazioni, poiché va a stimolare il punto G****. O magari quello non lunghissimo ma con un buon diametro può provocare, durante la penetrazione, l’orgasmo esterno (o clitorideo, che dir si voglia). Oppure quello di medie dimensioni, anche medio piccole, riesce a soddisfare le donne non particolarmente dotate senza causare dolore o lacerazione.
Oppure, il colore. Ho delle amiche buongustaie ( e razziste) che lo prediligono nero. E’ più grosso, dicono, e si muovono sopra di te al ritmo di un canto tribale mai ascoltato prima. A sentirle cosi’ prese verrebbe voglia di provare, ma “non sono razzista, le razze le amo tutte”.*****
Una volta ho pure conosciuto una tizia appassionata di cetriolini orientali tendenti al giallo.
“Ce l’hanno piccolo- ricordo che mi disse- ma usano le mani e le dita così divinamente da farti entrare in estasi”. Bella storia. L’importante è crederci, e lasciarsi andare. Perché alla fin fine, è vero che contano le dimensioni, ma è pur altrettanto sacrosanto che ogni donna può “accogliere” in maniera soggettiva. Per farla breve, il segreto di una buona intesa sessuale, a mio avviso, oltre al dialogo e alla capacità di lasciarsi andare, sta nell’incastro. Una pura questione anatomica.
Personalmente, durante questi ginecei a tema vegetariano, mi diverte molto la presenza maschile e soprattutto i loro interventi del tipo: “ma dai, la media nazionale e’ 15 cm” (ci trasferiamo in Africa?), oppure “quel che conta e’ saperlo usare “ (cosa vorresti dire, di grazia, che ce l’hai piccolo?), o ancora: “ho visto quelli dei miei amici, sono tutti meno dotati di me” (l’importante e’ sbaragliare la concorrenza…e poi, di grazia, sotto le docce vi guardate sempre e solo LI’?).
Per finire, maschi all’ascolto, una curiosita’: ma quando parlate di gnocca siete cosi’ leziosi nei particolari? Avete mica mai analizzato forme colori dimensioni e gusto dei seni femminili?
Cosi’, per sapere. A voi l’ardua (e ardita) sentenza.
Con affetto….
L.
*sulle cose utili e pratiche, ovviamente. Mentre su quelle inutili è sempre lì che elucubra, elucubra…ma che mai avrà da elucubrare? E soprattutto, chi mai sarà quel genio che ha inventato un verbo così impronunciabile come “elucubrare”? Io per assonanza lo confondo a volte con “eiaculare”…stai avvedere che c’e’ qualche collegamento intrinseco di cui non sono al corrente…misteri della lingua.
** e qui i rischio di tagliar fuori le affezionate fans di banane, carote e cilindrume vario, ma cheddevofà, i gusti son gusti…
*** traduco per gli uomini all’ascolto: simpatica metafora che sta per PRELIMINARI, “dettaglio” fondamentale del rapporto sessuale, almeno per le vostre partners.
****ebbene sì, il punto G esiste e ne siamo tutte dotate, la sua stimolazione è causa dell’orgasmo interno (o vaginale), quindi armatevi di pazienza ed esploratevi a fondo. O al limite fate esplorare al vostro partner, che ne sarà ben contento.
*****citazione colta (da Ionesco, se non erro) che mi piace un casino, anche se non l’ho mai capita. Qualcuno me la spiega?
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