6 settembre 2010

Riso amaro

L’estate porta consiglio. Anche qualche notizia choc. Vengo a sapere da alcuni compari di fatiche natatorie e culinarie che, all’alba* del XXI secolo, esistono ancora donne che si esimono dalla pratica del sesso orale. Roba da pazzi. Ma dico, esiste hobby più rilassante? Ti sdrai in santa pace, ti sistemi la chioma, sputi il chewing gum, lo prendi in bocca e inizi a succhiare. Naturalmente il ciuccio** in questione deve essere gradevole all’olfatto, alla vista e al tatto. Deve essere vivo, deve rispondere prontamente alle sollecitazioni della tua lingua su di lui, deve dialogare con te in un delirio di sensazioni e di umori grondanti, adattandosi senza sforzo alla tua anatomia palatale.***

Ha un’anima, il ciuccio ideale?

A volte credo di sì, ma altri quesiti tolgono il sonno a noi dolci (e praticanti) pulzelle.

Ad esempio: labbra serrate o morbide? Lingua rigida o avvolgente? Con le mani o senza? Più in alto, più in basso, più a destra o più a sinistra? E così via…

A occhio e croce il ciuccio sembrerebbe di fede trasversale bipartisan…c’est-à-dire, gli va bene tutto, purchè si succhi. Sarà perché in quei frangenti è inutile fare domande, la vena è chiusa, il sangue è sceso tutto lì e la facoltà di parola tornerà dopo la prima birra prima della seconda sigaretta****

Tuttavia, nei miei esperimenti teorico-pratici ho individuato almeno 3 tipi di approccio alla pratica orale:

  1. il cosiddetto “bocchino”: prevalenza di labbra più o meno serrate in un saliscendi vorticoso. Aggiunta di lingua q.b. per aumentare l’effetto.
  2. il “pompino”, cioè labbra e lingua con risucchio bello corposo e anche rumoroso (volgave ma molto eccitante)
  3. il “soffocone” (o soffocotto), cioè succhiarlo costantemente fino a toccare la gola. Da praticare a piccole dosi, in quanto procura effetti collaterali assai indesiderati.

Teorizzando ulteriormente, potrei affermare che il massimo effetto si ottiene mixando a piacimento i 3 punti con molta fantasia e soprattutto con gusto….l’uomo godereccio e attento si accorgerà pressoché subito se state succhiando con gioia e piacere, o giusto per fare un favore o, peggio, “per il quieto vivere” (cit.).

Ma tornando ai dubbi da praticante, la domanda in realtà più scottante, che nessuna (forse) ha mai osato gridare è: non dovrò mica ingoiare quella roba làààà?

Eh sì perché diciamocelo, amiche all’ascolto: il frutto del praticantato non è esattamente una bevanda sopraffina. E’ assai viscido e con un retrogusto di kefir di capra andina andato a male.*****

Questo nella maggior parte dei casi, almeno a quanto mi risulta da brevi sondaggi di corridoio, spogliatoio, e quant’altro finisca in –oio.

D’altra parte è innegabile che l’ingoio finale sia una delle pratiche più piacevoli ed eccitanti che possa mai ricevere un uomo. E allora, perché fermarsi alle pendici se si può raggiungere la vetta?

Ultimamente discutevo con una compare di merende proprio su questo: come portare a termine la missione con classe ed eleganza dando anche l’impressione di essere semplicemente deliziate da cotanto miele?

Tra le tattiche studiate elenco le seguenti:

a) fingere un mal di denti improvviso e, correndo in bagno, depositare il tutto nel primo tubo di scarico a disposizione (da eseguire una volta sola in rapporti occasionali, alla lunga verresti sgamata)

b) mimando soddisfazione, trattenere il succo nella sacca sublinguale e nel frattempo sviluppare capacità ventriloque per intrattenere il partner. (da eseguire per pochissimi minuti e solo se il partner ha problemi di udito e/o presbiopia)

c) tappare il naso durante l’ingoio per non sentire il sapore (un classico intramontabile, lo facevamo anche con i fegatelli preparati da mamma nell’infanzia, ma ben poco fine….da eseguire senza essere viste, magari fingendo un prurito al naso improvviso)

d) tenere a portata di mano una busta o un bicchiere e tentare di evacuare lì, mentre fingi disperata di cercare un orecchino d’oro caduto sotto il letto durante il coito (eseguibile dopo mesi di allenamento, ove hai sviluppato grandi capacità ginniche e una velocità di esecuzione da record).

Una cosa è certa. Siamo lunatiche e imprevedibili, ma la fantasia non ci manca….provare per credere.

Inesorabilmente vostra,

Letizia

*in realtà siamo già a secolo inoltrato, ma adoro quell’espressione temporale così romantica!

**il riferimento all’infanzia non è casuale… da bimbi ci addormentavamo succhiando. Non è già questa una prova provante dell’assoluta piacevolezza della pratica orale?

***ok, qui esagero un po’, ma meglio puntare alto….in tutti i sensi.

**** dietro la mia maschera di anticonformista si nasconde una sostenitrice incallita di vari luoghi comuni, tra cui la sigaretta del “dopo” (mai fumata, credo….)

***** non siete mai stati sulle Ande? Peggio per voi….

10 commenti:

  1. mmmm..... mi ci ritrovo come tua compagna di merende anche se devo dire che stavolta sei stata più esplicita del solito, chèssuccesso, ti senti punta sul vivo...???....e cmq sia sei sempre una GRANDEEEEE

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  2. ...un articolo che dovrebbe leggere mia moglie...

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  3. Fabio carissimo, mi meraviglio che tu non l'abbia ancora fatto!;)
    con affetto
    Letizia

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  4. ...sarebbe una perdita di tempo...ciao

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  5. mmmm...l'argomento è ancora più che mai al centro di dibattiti accesi del tipo: il sesso orale è da considerarsi un preliminare o no?
    parliamone gente...e soprattutto....facciamolo!:)

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  6. Ho sempre desiderato dire la mia su blog ed in particolare rispondere a questo articolo ma probabilmente la mancanza di tempo e principalmente del coraggio lo ha impedito. Oggi ho trovato finalmente sia l’uno che l’altro…
    Per me il sesso orale è stato il primo amore e come noto …il primo amore non si scorda mai. Ero già maggiorenne quando con la mia fidanzata, poi divenuta mia moglie, ci baciavamo sdraiati sul lettone di mio zio… della casa che vivevo da studente. Dopo ore di baci si stacca dalle mie labbra e, con uno sguardo insolitamente malizioso (&letizioso…), inizia a scendere sul mio corpo arrivando fino ai jeans. Con una operazione veloce e da me agevolata di svestizione, mi ritrovo nudo in balia di lei, il mio pene nella sua bocca.
    Dopo una frazione di secondo inizia un lento e dolce movimento che mi ha provocato un piacere indescrivibile, non sapevo cosa fare se non stare fermo e goderne.
    Inerme per tutto il tempo, dominato da quelle fortissime sensazioni, fin quando lei ha smesso ed è ritornata sopra guardandomi negli occhi, baciandomi nella bocca, da potermi far assaporare il mio stesso sapore, e dicendomi che era la prima volta che lo faceva e lo aveva fatto unicamente perché mi amava.
    Sinceramente se quest’atto fosse stato un bocchino, un pompino o un soffocone non saprei dirlo...oltretutto rifuggo da queste definizioni rigide…(dire rigido viene subito in mente altro…). In questa prima volta e anche in quelle successive la mia compagna si è sempre sottratta dal farmi venire nella sua bocca, tranne una volta per sbaglio che, in macchina, non sono riuscito a trattenermi inondandole il palato con il mio liquido.
    Ricordo benissimo che lei rischiò di soffocare e per lo spavento promisi a me stesso e a lei che la cosa per il futuro, non si sarebbe ripetuta…
    E così è stato; per me infatti non ha mai avuto importanza il fatto di ingoiarlo o meno.
    Con il passare degli anni quest’atto da “piacere puro” si è via via trasformato in preliminare della penetrazione vera e propria usato però almeno da parte sua sempre più raramente per poi scomparire miseramente dal mio letto.
    Ho detto da parte sua perché da parte mia nelle rarissime volte in cui abbiamo fatto l’amore la pratica del sesso orale l’ho comunque continuata ritenendola anzi fondamentale… La sua sfortunata fine non sono mai riuscito a spiegarla: intanto non dovrebbe essere per il mio sapore di kefir di capra andina andato a male…anzi a dirla tutta forse è proprio il sesso delle donne al gusto di acido di batteria che è ancora più strano…ma lo stesso mi attira (e molto)…
    …la fortuna è che a volersi allenarsi non dovrò andare sulle ande come toccherebbe alle donne…ma basterà recarmi a qualsiasi negozio di elettronica e chiedere le duracell…
    Parlare di sesso quando si è tra uomini e donne anche se sposate e con figli sembra un tabù… ancor maggiore è un tabù parlare del sesso orale…nel periodo natalizio infatti tra una partita di stoppa ed una di cucù leggevo dal mio cellulare ai partecipanti l’ articolo riso amaro tessendo le lodi di questa ragazza (spero che non scopro che al contrario chi scrive è un uomo…non resisterei…) che parla come mangia e ricevendo in cambio imbarazzo dagli uomini e sguardi di disapprovazione dalle donne/mogli. Probabilmente è vero che oltre all’abitudine di parlarne, c’è anche la paura di passare per una donna di facili costumi.
    Il motivo non è affatto semplice soprattutto in considerazione che le donne sono veramente un mistero…io poi in particolare non le ho mai capite (recenti avvenimenti me lo hanno confermato…).
    Occorrerebbe una stele di rosetta dove sullo stesso rigo troviamo luomo, la donna e il sesso…ci ha provato elio e le storie tese con la canzone cara ti amo; qui purtroppo le righe erano soltanto due…

    Saluti e a presto
    oibbbaf

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  7. caro oibbbaf,
    grazie per la testimonianza:)
    mi sorge spontanea una domanda: pensi che se i tuoi amici/compagni di giochi fossero stati senza partners, avrebbero reagito diversamente? magari sarebbero stati piu' interessati all'argomento e "ricettivi"?

    un abbraccio
    L.

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  8. Quelli che sono i miei compagni di giochi, non lo sono quasi mai di merende...pertanto l'assenza di confidenza e la presenza delle mogli ha di fatto impedito quella sera l'approfondire di questi argomenti che notoriamente tra uomini sono invece molto discussi...
    La difficoltà aumenta oltretutto quando si è in presenza dell'oggetto stesso della discussione...trattandosi poi di mogli e compagne consolidate entrare nei dettagli diventa praticamente impossibile sia per rispetto del partner sia soprattutto per paura di future ritorsioni (tipo quella dei 23 secondi netti...).
    Allora l'unica possibilità consiste in uno spunto iniziale del sesso femminile...ma fin d'ora non mi è mai capitato se non molto molto raramente che una donna parli di questi argomenti in maniera esplicita. saluti oibbbaf

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  9. ecco....vorrei davvero capire che meccanismo scatta nelle persone quando si affronta il tema della reciproca soddisfazione personale...bisognerebbe parlarne assieme e sperimentarsi quanto più possibile, invece si preferisce soprassedere e , magari, trovarsi un diversivo.
    Rispetto al progressivo venire meno della pratica orale da parte della tua compagna, caro Oibbbaf, hai mai provato a parlarne con lei per capirne il motivo?
    Un abbraccio
    L.

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  10. A breve passerò dagli enta agli anta, nel mio curriculum amoroso dovrei trovare pagine e pagine che parlano di quanto ho amato, parlato e sperimentato…la realtà che leggo è però tutt’altra:
    Non si parla mai: l’imbarazzo purtroppo è sempre palese, si ha sempre una scusa pronta per troncare sul nascere una possibile discussione che affronta i motivi della regressione sessuale.
    Non si ama più: una volta che la coppia diventa assuefatta alla vita di tutti i giorni, viene meno il desiderio di un tempo per le carezza, gli abbracci i baci…
    Sperimentare? È impossibile senza confidenza e senza essere desiderato.
    Mi rassicura il fatto che alla fine siamo animali e come tale regolati da un complesso sistema di ormoni che con il tempo si “annacquano” ma certamente non mi consolo.
    Mi sento che ho ancora molto da dare e da dire sull’amore e sul sesso, ma ogni sforzo è inutile, ultimamente poi questi miei tentativi hanno procurato l’effetto opposto.
    Trovare un diversivo alla fine diventa necessario a tollerare questa situazione.
    Saluti oibbbaf

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